Usa-Iran riassunto di quello che è accaduto
Nel 2015 gli Stati Uniti d’America firmarono con l’Iran, unitamente a Cina ed Unione Europea, un importante accordo che poneva grandi limitazioni per quanto concerne lo sviluppo del nucleare in Medio Oriente promettendo, in cambio, di cancellare una gran parte delle sanzioni economiche che poco a poco stavano spingendo il paese ad un progressivo isolamento paralizzandone sempre più l’economia.
Con il suo avvento, Donald Trump annunciò il ritiro americano dal patto e l’imposizione di nuove e più pesanti sanzioni; da questo momento si è registrata, ovviamente, un fortissimo aumento delle ostilità tra i due paesi, senza dubbio la più importante dopo l’assalto dell’ambasciata statunitense del lontano 1979.
Più di un anno dopo dell’insediamento di Trump, ed esattamente l’8 Luglio 2019, anche il governo iraniano inizia a venir meno agli accordi fino al punto che, alla fine del 2019, decide non solo di incrementare la produzione di Uranio, ma di far crescere anche la sua percentuale di arricchimento. Giusto alla fine del 2019 inoltre, l’esercito USA rivendicò la morte di un mediatore commerciale americano ed uccise in cambio ben 25 Hezbolàh.
Ma la classica ‘goccia che fa traboccare il vaso’ è sicuramente da identificarsi nell’assassinio da parte degli americani di Qasem Soleimani, leader militare nonché carismatico uomo di peso dell’intero regime; dopo ciò si registrano soltanto alcuni deboli attacchi iraniani a basi militari USA che però hanno sortito esclusivamente danni materiali.
L’Iran bombarda truppe americane in Iraq
Tra il 7 e l’8 Gennaio, ovvero appena pochi giorni fa, una ventina di missili balistici iraniani hanno colpito alcune basi logistiche statunitensi presenti in Iraq e presidiate da forze della coalizione; anche se alcuni mass media come la tv ‘Fars’ riportano la notizia di circa 80 militari USA uccisi, non c’è mai stata nessuna conferma di ciò da parte di autorità militari americane, che anzi negano categoricamente presenza di vittime.
Il Pentagono comunica che segue investigando sui fatti e che sta tuttavia stilando un bilancio approssimativo di quelli che possono essere stati i danni materiali provocati da tale bombardamento, escludendo però ogni possibilità di incontrare vittime in quanto, afferma il suo portavoce, non ce ne sono state. Le basi attaccate, segue il comunicato americano, si trovavano già in stato di allerta e quindi pronte ad assorbire ed a fronteggiare un eventuale attacco nemico. La Casa Bianca informa tra l’altro che lo stesso presidente Trump sta monitorando in prima persona gli sviluppi della situazione.
Il congresso deve approvare qualsiasi azione contro l’Iran
Il 10 Gennaio la Camera e la sua maggioranza democratica, hanno approvato un decreto che limita in qualche modo i poteri decisionali di Trump in merito alla possibilità di intraprendere qualsiasi azione di guerra contro l’Iran senza autorizzazione del Congresso. La Casa Bianca, di contro, definisce tale decreto ridicolo sostenendo che il Presidente ha il diritto ed il dovere di fare tutto ciò che è nelle sue facoltà per difendere il paese ed i suoi cittadini da qualsiasi minaccia terrorista e che la decisione di assassinare il generale Qassem Soleimani è stata giusta e sacrosanta.
Nel momento in cui infatti, afferma il Presidente USA, sono stato messo a conoscenza che ci avevano attaccati con dei missili, ho subito chiesto se ci fossero vittime e mi hanno risposto di no, altrimenti non avrei esitato neppure un attimo a sferrare una controffensiva. Eravamo pronti, ma non ci siamo mossi, continua Trump mentre svolgeva un comizio in Ohio.
L’Iran potrebbe aver abbattuto per errore un aereo ucraino
La cosa certa è che ‘l’incidente’ si è verificato in un momento particolarmente caldo e conflittuale tra i due paesi; poi ci sono varie versioni e conseguenti interpretazioni dell’accaduto che, nonostante l’attendibilità delle fonti, lasciano sempre tutto il tempo che trovano.
Sembrerebbe, secondo la versione iraniana, esserci stato un grave errore nelle comunicazioni militari interne che ha fatto giungere un comando errato ad un soldato il quale ha sparato e colpito l’aereo. ‘Avrei preferito morire piuttosto che essere testimone di questo evento così agghiacciante’ afferma il maggiore Hajizadek, che si prende ogni responsabilità sull’accaduto e, segue, accetterò qualsiasi decisione venga presa in merito a questo tragico errore.
Secondo le forze armate iraniane anche il fatto che la rotta del Boeing ucraino era abbastanza prossima ad un centro militare dove erano stanziate le Guardie Rivoluzionarie avrebbe influito negativamente sull’accaduto, facendo scattare automaticamente i sistemi di difesa e provocando il tragico errore.